Le proprietà terapeutiche dell’avocado

Le proprietà terapeutiche dell’avocado

L’avocado è un frutto molto apprezzato in tutto il mondo per via del suo gusto e della sua versatilità. A differenza di quasi tutti gli altri frutti, l’avocado è povero di carboidrati e ricchissimo di grassi sani.

Vari studi hanno associato all’avocado numerose proprietà terapeutiche, dovute soprattutto alla ricchezza di nutrienti. Questo frutto è particolarmente ricco di vitamina K, acido folico, potassio, vitamine del gruppo B, vitamina E e grassi sani.

Cuore. I grassi sani dell’avocado abbassano i livelli del colesterolo cattivo. L’acido oleico, inoltre, protegge il cuore e regola la pressione, riducendo le infiammazioni e prevenendo il cancro.

Fibra. L’avocado è ricco di fibra, che contribuisce alla perdita di peso, regola gli zuccheri nel sangue e allevia la stitichezza. La fibra solubile dell’avocado alimenta i batteri buoni dell’intestino, fondamentali per una buona salute digestiva.

Vista. Gli antiossidanti dell’avocado, in particolare la luteina e la zeaxantina, sono molto importanti per la salute degli occhi. L’avocado aiuta a prevenire cataratte e degenerazione maculare.

Cancro. Un recente studio ha dimostrato che l’avocado può essere utile nel ridurre gli effetti secondari della chemioterapia nei linfociti umani. L’estratto di avocado, inoltre, può inibire la crescita delle cellule di cancro alla prostata.

Artrite. L’estratto di avocado può alleviare i sintomi dell’artrite alle ossa, conosciuta come osteoartrite, come dolore e rigidità.

Peso. L’avocado è un alimento molto utile per chi sta cercando di perdere peso, perché povero di carboidrati. La fibra dell’avocado fa sentire sazi per un periodo di tempo più lungo.

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6 italiani su 10 scelgono frutta e verdura biologica

Nomisma, Macfrut : 6 italiani su 10 scelgono frutta e verdura biologica

Salute e sicurezza al primo posto. Le vendite di ortofrutta bio nella grande distribuzione salgono a 147 milioni (+28% a fronte del +9% dell’intera categoria)

Frutta e verdura da sempre rappresentano un elemento rilevante nella dieta delle famiglie italiane. Nel 2016 i consumi di frutta e ortaggi freschi sono cresciuti a volume del +2,2% rispetto al 2015 (oltre 9 milioni di tonnellate vendute in tutti i canali, 152 kg pro capite consumati), un segnale incoraggiante rispetto ai trend negativi registrati negli ultimi anni. Queste sono le novità emerse dall’analisi di Nomisma predisposta in occasione di MACFRUT BIO – sezione speciale della fiera internazionale dell’ortofrutta dedicata per la prima volta alla produzione naturale – con il patrocinio di CCPB, ente di certificazione e controllo di prodotti biologici – per il Workshop “Il mercato dell’ortofrutta biologica in Italia e Germania”. All’interno del paniere ortofrutticolo, l’ortofrutta biologica ha un grande successo ed è sempre di più apprezzata dai consumatori. I dati Nielsen indicano che in Italia le vendite di ortofrutta bio a peso imposto (mese terminante marzo 2017) hanno raggiunto 147 milioni di euro nella sola Grande distribuzione organizzata, segnando un balzo del +28% rispetto all’anno precedente, a fronte di un +9% delle vendite di ortofrutta in generale. L’ortofrutta fresca bio ha da sempre un ruolo determinante nelle vendite di prodotti biologici (pesa per l’11% sulle vendite bio nella GDO) e ha ulteriori potenzialità di mercato (le vendite bio pesano per il 4,4% sul totale delle vendite di ortofrutta), viste il crescente interesse del consumatore.

In generale, la domanda di alimenti a marchio biologico è cresciuta sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti (in Italia il 77% ha acquistato almeno un prodotto bio nell’ultimo anno, contro il 74% rilevato da Nomisma lo scorso anno). In questo contesto i prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse da parte dei consumatori. I risultati della Survey Nomisma-MACFRUT BIO mostrano che il 60% delle famiglie italiane ha acquistato frutta e verdura a marchio biologico in almeno una occasione nel 2016 (63% la consumer base per la frutta fresca bio, 62% per verdure ed ortaggi freschi, 32% verdura IV gamma e 5% frutta IV gamma). L’ortofrutta fresca bio è la categoria con il maggiore numero di famiglie acquirenti, superando molti prodotti di largo consumo bio (tra gli altri: olio extra-vergine d’oliva – 52%), uova – 50% e yogurt – 42%). Tra i fattori che spingono in alto l’interesse verso il bio vi sono reddito e istruzione: a maggior capacità di spesa e titolo di studio più elevato del responsabile acquisti della famiglia si associano a tassi di penetrazione più elevati (ad esempio tra chi ha redditi medio-alti la quota di user di ortofrutta fresca bio arriva al 66% contro il 53% di chi ha redditi medio-bassi). Anche la classe di età è una chiave di lettura: tra i responsabili degli acquisti della famiglia di età compresa tra 30 e 44 anni la quota di acquirenti è più elevata (65% contro 51% deli over 55). L’interesse per l’ortofrutta fresca bio è più forte anche in funzione degli stili alimentari: nei nuclei dove sono presenti componenti che, per scelta o necessità, pongono grande attenzione alla dieta la propensione all’acquisto del biologico è più marcata (il ricorso al bio sale all’84% nei vegetariani e nell’83% tra i vegani, tra chi segue la dieta macrobiotica la quota è superiore al 90%). Anche nei nuclei con figli di età inferiore a 12 anni l’interesse per l’ortofrutta fresca bio è più alto: le famiglie acquirenti in questo segmento sale al 72% acquista ortofrutta bio contro il 56% delle famiglie senza figli conviventi o con figli già adolescenti. Tra i consumatori il 64% è frequent user, mangia frutta e verdura ogni giorno o quasi (28%) o almeno una volta a settimana (36%), selezionandola soprattutto in base alla stagionalità (30% indica questo fattore come principale tra i criteri di scelta dell’ortofrutta bio) e all’origine italiana (28%).

Due le leve principali che indicono a preferire l’ortofrutta biologica: innanzitutto la maggior sicurezza per la salute (1 acquirente su 4 indica tale fattore come prioritario). Ma i valori percepiti associati al biologico non si limitano alle esternalità positive per il consumatore: il 22% associa infatti nel rispetto dell’ambiente la principale motivazione che porta a scegliere l’ortofrutta biologica. La disponibilità dell’ortofrutta bio nei supermercati abitualmente frequentati è certamente un altro fattore che favorisce l’acquisto (il 16% segnala l’accessibilità come motivazione più importante). E il successo dell’ortofrutta bio arriva dal riconoscimento attribuito dal consumatore in termini di qualità: il 63% degli acquirenti ritiene che l’ortofrutta fresca biologica abbia caratteristiche organolettiche superiori a quella convenzionale – segno che ormai è conclamato che il biologico sia sinonimo di grande qualità.

Roma, 13:57 – 11 maggio 2017 (AGV NEWS)

05/17/2017

La natura vincente

Nel suo bell’articolo Beneath An Ugly Outside, Marred Fruit May Pack More Nutrition, Jill Neimark ci spiega come la frutta non trattata, con segni di imperfezione, contenga sostanze utili al nostro organismo in misura maggiore rispetto alla frutta trattata e di bell’aspetto.

A conferma di ciò, sono riportati alcuni studi scientifici nei quali è stato dimostrato, per esempio, che le mele imperfette da agricoltura biologica contengono dal 2 al 5% di zucchero in più rispetto alle mele perfette della stessa pianta ed un contenuto maggiore di anti-ossidanti. Quanto dimostrato per le mele è stato confermato anche per la frutta e le verdure in genere.

Nel 2014 una revisione della letteratura internazionale, condotta su 343 studi, ha evidenziato che i prodotti da agricoltura biologica presentano un basso residuo di pesticidi e un 20-40% in più di agenti anti-ossidantirispetto ai prodotti convenzionali.

Questi agenti anti-ossidanti (flavonoidi, acidi fenolici, antocianine e carotenoidi) sono prodotti dalle piante come meccanismo di difesa contro i parassiti; una difesa naturale, quindi, che ci viene poi regalata quando mangiamo quella frutta e quella verdura.

E’ come se, non aiutata dai pesticidi, la frutta e la verdura dovessero difendersi da sole con la produzione di sostanze “fortificanti”, le quali sono in grado di attivare nelle nostre cellule molecole (conosciute come Nrf2), capaci di stimolare l’attività di oltre 500 geni, molti dei quali presentano funzione protettiva per le cellule.

Lo stesso concetto vale anche per un altro importante anti-ossidante, il resveratrolo, che è stato trovato in elevata misura nelle foglie di vite quando esposte ad infezioni fungine o a stress da luce ultravioletta.

Il messaggio da portare a casa quindi è quello che suggerisce Brian Ward, biologo dell’ambiente della Università di Clemson: “ Nonostante ci siano molti altri fattori che contribuiscono al contenuto di anti-ossidanti nei vegetali, i dati che abbiamo a disposizione dimostrano che quando le piante sono attaccate da insetti o malattie, producono sostanze atte a proteggerle che sono utili anche a noi.

Quindi, quando scegliamo prodotti biologici, dobbiamo pensare che sotto le imperfezioni di quella frutta e di quella verdura si nasconde una natura vincente, che ce l’ha fatta a sopravvivere e che porta in se quel dono anche a chi se ne nutre.

Rossana Rossoni di Resilienza Verde

05/17/2017

CIAMBELLA AL LIMONE

CIAMBELLA AL LIMONE

INGREDIENTI

  • 1 limone e mezzo biologici non trattati
  • 3 uova
  • 1 vasetto di yogurt intero
  • 200 g di zucchero
  • 150 g di farina
  • 100 g di fecola
  • 1 bustina di lievito
  • 3 cucchiai di olio di semi

PREPARAZIONE

Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete la farina, la fecola e il lievito. Grattugiate la buccia dei limoni biologici ed aggiungetela al composto con il succo dei frutti. In ultimo lo yogurt e l’olio. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi. Versatelo in una tortiera con il buco imburrata. Cuocete in forno a 180° per circa 45 minuti.

03/02/2017

MANDARINETTO

MANDARINETTO


INGREDIENTI

  • 4 mandarini biologici
  • 250 g di alcool alimentare
  • 200 g di zucchero
  • 250 g di acqua

 

     PREPARAZIONE

Lavate accuratamente i mandarini e con un coltellino affilato sbucciate i mandarini facendo attenzione a prelevare solo la parte arancione e non la pellicina bianca. Mettete le bucce in un recipiente di vetro e copritele con l’alcool, chiudete ermeticamente e lasciate macerare per cinque giorni al buio. Passato questo tempo, preparate lo sciroppo: mettete sul fuoco in una pentola l’acqua e fate sciogliere lo zucchero per almeno cinque minuti. Quando lo sciroppo sarà freddo, unite l’alcool aromatizzato filtrato con un colino in modo da eliminare le bucce. Imbottigliate e lasciate riposare una settimana circa prima di consumare il liquore. Il mandarinetto è un buon digestivo come dopo pasto e va servito freddo. Oppure lo potete usare per aromatizzare macedonie di frutta o dolci.

Perché la Sicilia?

Perché la Sicilia?Arance Etna

Mi ricordo di giornate passate fra gli orti e i frutteti siciliani, una esperienza unica anche per chi, come il sottoscritto, ha dedicato la vita al settore. L’incontro con produttori appassionati, coscienti di crescere qualche cosa di unico e fieri di presentarlo e di farlo gustare al visitatore lascia il segno. In Sicilia ho sempre sentito l’accoglienza calorosa, un’umanità complessa e profonda – e poi le caratteristiche dei prodotti, così legate alle tradizioni e al territorio. A Catania, sulle pendici dell’Etna, magari intimidito da questa montagna talora irascibile, ho gustato agrumi che facevano esplodere nella bocca una tale armonia di aromi da far ricredere anche il più refrattario fra i consumatori. A Pachino i pomodori affascinano come le sirene e si deve soccombere al loro richiamo… A Vittoria ho scoperto tutta la diversità della gamma degli ortaggi… e ho sognato il privilegio di averli tutti i giorni sulla mia tavola. Come si può sfuggire in Sicilia alla vertigine della storia, onnipresente dalla dorica Agrigento alla punica Trapani…e poi la greco-romana Siracusa, la romana Taormina, la Palermo normanna e la Noto barocca…? La storia è dappertutto, vi aspetta dove voi non l’aspettereste, vi impone la sua impronta, la sua testimonianza delle vite e dei contrasti umani: la Sicilia è una faglia, la testimonianza fin dagli albori della storia di combattimenti per la sua ricchezza agricola, per la sua posizione nevralgica al centro del Mediterraneo – fra Est e Ovest, fra Europa e Africa – che hanno lasciato questa terra impregnata di civiltà. La diversità della Sicilia si esprime nel breve e rituale passaggio fra Reggio e Messina, il tempo di una meditazione sul tempo che passa fra Scilla e Cariddi…Alle sommità dell’Etna io ho gustato l’insolito sposalizio fra la neve e lo scuro basalto in una nebbia tanto opaca quanto misteriosa. La Sicilia è Mediterraneo? Ai miei occhi la Sicilia è qualche cosa di più: un ossimoro, un vero prodigio di contrasti.

Jean Harzig – Végétable

Il colore del limone

Copia di verd 2Perché limone è verde in estate

Il cambiamento di colore degli agrumi, soprattutto del limone, non è direttamente correlato alla maturità del frutto. I pigmenti che costituiscono la buccia evolvono in base alle variazioni di temperatura subite dal frutto. Per diventare giallo il limone, è necessario che sia esposto a notti fresche in alternanza a giornate miti. Questo non è il caso di fioriture estive come Verdello che rimarrà più o meno verde fino a ottobre/novembre. Tutti i limoni europei sono naturalmente di colore verde in estate e in autunno. Quando essi sono presentati di colore giallo in questo periodo significa che hanno subito un trattamento di forzatura di ingiallimento all’etilene, vietato in Agricoltura Biologica, o che vengono da altre latitudini (Emisfero del Sud).

Periodo di produzione: maggio – settembre

Gusto: agro (che lo rende unico)

LE PROPRIETÁ BENEFICHE DEL LIMONE

Propieta LimoneNoto con il nome di Citrus lemon, appartenente alla famiglia delle Rutaceae, il limone è un agrume molto apprezzato per le sue numerose e benefiche proprietà e proprio per questo motivo, fin dall’antichità, veniva considerato una sorta di “panacea per tutti i mali”. Esso deriva da un albero che può raggiungere anche i 6 metri di altezza con petali bianchi e frutti gialli di forma ovale che presentano una protuberanza all’apice e una forma appuntita nell’altra estremità.

Il limone fu scoperto in India, Cina e Indocina dove veniva utilizzato per le proprietà antisettiche e antireumatiche e sembra che gli antichi Egiziani lo utilizzassero addirittura per imbalsamare le mummie. Gli islamici lo consideravano un frutto sacro e spesso veniva usato come antidoto contro i veleni e persino come oggetto scaramantico per allontanare le negatività. In Grecia, invece aveva lo scopo di profumare la biancheria e difenderla dalle tarme. Questo frutto cominciò a diffondersi in Italia solo nel XII secolo, grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia e successivamente nelle altre regioni italiane. Il suo utilizzo in cucina, risale però al XVIII secolo.

Utilizzo del limone nell’antichità
Il primo a parlare del limone fu Teofrasto, filosofo e scienziato greco che, nel 310 a.C., nella sua celebre opera di botanica “La Storia delle piante”, descrisse le virtù terapeutiche del frutto: molto utile nei casi di avvelenamento e per “addolcire” l’alito. Secondo quanto riportato dal filosofo, molti medici nell’antichità ne elogiavano il succo o il decotto come efficace rimedio contro l’alitosi. Era anche considerato dagli antichi un ottimo deterrente contro i veleni, specialmente contro quelli mortali. Il medico Dioscoride, esperto di botanica officinale, nel I secolo d.C. consigliava di mescolare con il vino i semi di limone macinati, come lassativo e consigliava alle donne in gravidanza di consumare il limone, come rimedio per le voglie. Nel 40 d.C. Scribonio Largo, medico dell’imperatore Claudio, raccomandava i limoni cotti nell’aceto, come cura contro la gotta. Galeno, uno dei più famosi medici del passato, considerava la buccia di limone un tonico per lo stomaco, se assunta in piccole quantità. Marziale nel 250 d.C. esaltava un famoso sciroppo per la tosse preparato con limone, liquirizia, rosmarino, datteri, fichi e altri frutti. Infine Virgilio racconta che i Persiani ricorrevano ai fiori di limone per alleviare l’affanno negli anziani.

Caratteristiche e proprietà nutrizionali del limone
Come accennato, il frutto del limone è giallo all’esterno e bianco internamente; la sua polpa spugnosa è suddivisa in spicchi e si presenta aspra e succosa, mentre la buccia risulta ruvida e particolarmente utile per ricavare essenze, quali la pectina. I semi contenuti nel frutto vengono macinati e utilizzati per ricavare un olio essenziale, particolarmente aromatico, utile in cucina e per la produzione di detersivi.

I limoni vengono coltivati in tutto il mondo, specialmente nei climi caldi e umidi. Tantissime sono le varietà ed è possibile distinguere tra i vari frutti in base all’aspetto esteriore: esistono molte qualità pregiate sia in Italia (Femminello Comune, Zagara Bianca, Siracusano e Apireno, Monachello, Interdonato), sia all’estero (Eureka, Lisbon, Verna o Berna, Mesero, Gallego, Karystini). Molti distinguono tra limoni gialli e verdi, tuttavia entrambe le specie crescono sullo stesso albero e rappresentano il prodotto della fioritura estiva. La parte più utilizzata del limone è il succo, che rappresenta fino al 50% del suo peso. Esso contiene 50-80 grammi per litro di acido citrico, che gli conferisce il tipico sapore asprigno e diversi altri acidi organici tra cui l’acido ascorbico; inoltre è molto ricco di vitamine.

Valori nutrizionali del limone per 100 gr. di prodotto
100 grammi di prodotto contengono 45 Kcal, 85 gr. di acqua, o,6 gr. di lipidi, 149 mg di potassio, 11 mg di calcio, 11 mg di vitamina C (71% del fabbisogno giornaliero di vitamina C per un adulto), 28 mg di magnesio.

Proprietà terapeutiche del limone
Il limone si presenta come un ottimo antisettico e battericida, ma non solo: è anche un valido aiuto per chi ha poche difese immunitarie in quanto è in grado di “aumentare” la produzione dei globuli bianchi, è anche rinfrescante, disintossicante, e calmante. È anche ottimo contro i dolori reumatici e funge bene da “scudo”, contro la pressione alta. È particolarmente indicato anche per coloro che soffrono di anemia ed è un buon stimolatore gastro-epatico-pancreatico. Anche per quanto riguarda il trattamento del diabete, questo frutto si è dimostrato un ottimo deterrente. Alcuni recenti studi americani hanno evidenziato che il limone, se assunto regolarmente e nelle dosi giuste, potrebbe svolgere anche un’azione preventiva contro il tumore dell’intestino, dello stomaco e del pancreas.

Utilizzo del limone in cosmesi
Oltre alle numerose proprietà, il limone può essere utilizzato in cosmesi per tonificare la pelle del viso, poiché è un ottimo astringente contro le piaghe e i foruncoli; è anche un ottimo coadiuvante cosmetico in caso di cellulite e aiuta a ridurre le macchie cutanee. Mischiato insieme al miele, il limone è in grado di evitare l’eccesso di sebo in pelli grasse, proprio grazie alla sua azione emolliente che ne facilita la penetrazione dei principi attivi, principali responsabili di infiammazioni e brufoli. L’olio cosmetico di limone se utilizzato regolarmente per almeno 20 giorni consecutivi, migliora l’aspetto del contorno occhi: basta applicarlo la sera, ad occhi chiusi, con un leggero massaggio circolare.

Il limone come rimedio per i capelli opachi
Il limone rappresenta un ottimo rimedio contro i capelli spenti e opachi,: basta spremere un limone (3 cucchiai) in mezzo litro d’acqua ed aggiungere due cucchiai di olio di oliva. Frizionare i capelli con questa lozione e poi lasciare in posa per 30/40 minuti. Successivamente risciacquare con abbondate acqua tiepida. L’olio d’oliva nutre e serve ad ammorbidire e illuminare i capelli, mentre il limone li fortifica e li lucida.

Utilizzo del limone in aromaterapia
Particolarmente utilizzato in aromaterapia (forma di medicamento alternativa che si basa sull’utilizzo di oli vegetali essenziali per curare dolore, stress, depressione e regolarizzare le diverse funzioni corporee) il limone veniva utilizzato per questo scopo già dagli antichi Egizi, che si avvalevano del suo succo per curare anche le dermatiti. Gli esperti di aromaterapia spiegano che le essenze (in questo caso quelle del limone) agiscono direttamente sul sistema nervoso ed endocrino migliorando anche gli stati d’animo poiché le molecole aromatizzate, raggiungendo le la corteccia cerebrale, inducono una piacevole sensazione di equilibrio e benessere, che va a compensare eventuali situazioni di ansia e stress.

Utilizzo del limone in cucina
Come tutti sanno, il limone in cucina viene largamente usato, sia sotto forma di succo, sia come condimento e va ad arricchire molti piatti; si abbina facilmente alla carne e al pesce e in molti casi viene usato anche in sostituzione dell’aceto. Ma non solo: è ottimo per realizzare delle marinate anche di carni scure o selvaggina anche perché ha la caratteristica di riuscire a togliere quel classico sapore di selvatico non a tutti gradito. Ha anche la proprietà di evitare che alcuni ortaggi e frutta anneriscano, una volta tagliati: ecco perché il succo di limone viene largamente utilizzato nelle macedonie di frutta. La sua scorza, molto aromatica, viene spesso inserita negli ingredienti per preparare molti dolci e pietanze salate, a patto che venga “grattata” solo la parte gialla e non quella bianca che risulta amara e poco gradevole. Infine la “classica” bevanda del sud d’Italia: il limoncello, un liquore originario della Campania, generalmente servito nei ristoranti a fine pasto, preparato con succo di limone, alcol e zucchero.

Fonte benessere .com

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